L'Amarone, il vino Re della Valpolicella

Pubblicato mercoledì 20 novembre 2013 11:55:57


Fratello del dolce Recioto, divenuto '' famoso'' in tempi record; e’ un vino rosso, secco e passito a DOCG, prodotto nella provincia di Verona, appunto, nella Valpolicella. E' un vino di fama mondiale, tra i piu' prestigiosi e conosciuti al mondo.
Di colore rosso carico tendente al granato con la stagionatura, dall’odore caratteristico e accentuato, dal sapore pieno vellutato e avvolgente; e’ uno tra i vini piu’ gustosi al commercio.
Prodotto con le medesime uve del Valpolicella: Corvina, Molinara, Rondinella, Oseleta e Negrar, lasciate poi appassire sui graticci così da aumentarne grado zuccherino e aromi. I grappoli utilizzati per l'Amarone, raccolti per primi all'inizio della vendemmia, per poi procedere all'appassimento, saranno il più possibile integri, con gli acini non troppo serrati tra loro per permettere il passaggio d'aria. Devono infatti essere privi di ammaccature.
I grappoli vanno stesi tutti nello stesso verso, in un unico strato sul graticcio, senza accavallamenti, e anche durante l'essiccamento hanno bisogno di cura costante e delicata. Vanno, infatti, meticolosamente eliminati tutti gli acini ammuffiti o marci.
Il suo sapore e’ cosi’ persuasivo data la sua lavorazione. Infatti, al gusto e all’olfatto si percepisce la presenza di frutta matura, confettura di amarena e di lamponi. In quelli piu’ stagionati si possono percepire anche sentori di muschio e di gourdon. Il suo profumo e' accentuato, speziato e persistente.
Il nome Amarone deriva da ''amaro'' per distinguerlo dal sapore dolce del Recioto della Valpolicella, da cui ebbe origine seppur involontariamente.
Nasceva nella primavera del 1936, in Villa Mosconi in Arbizzano a Valpolicella, ad opera di Adelino Lucchesi, colui che ritrovo’ una botte di Recioto dimenticata in cantina e spillando, cosi’, il Recioto Amaro dal fusto di fermentazione. Il Recioto, messo nella botte e poi dimenticato, continuo’ il suo processo di fermentazione fino a diventare secco. Gli zuccheri si sono trasformati in alcool e hanno fatto perdere la nota ‘’dolciastra’’ del mosto lavorato, al quale, in contrapposizione a quello che avrebbe dovuto essere, e’ stato chiamato Amarone.
E’ un vino venuto fuori sempre per fortuna, per combinazione...delle volte anche dolce, ma con un sapore finale di mandorla.
L’amarone della Valpolicella e’ perfetto combinarlo con cibi autunnali ed invernali, con brasati, stracotti, spezzatini e arrosti. Grande rosso ottimo da accompagnare anche con salumi, formaggi stagionati e a piatti tipici tradizionali come ‘’pasta e fasoi’’ e lo stesso risotto d’Amarone.
Eccellente da gustare anche da solo, dinanzi un caminetto acceso, dopo un ottimo pasto serale. Viene infatti chiamato ''vino da meditazione''.